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N. 19/2020

Trento, 12 marzo 2020

Gentili Colleghe, cari Colleghi,

il Consiglio dell’Ordine, in data 8 marzo u.s., ha inviato una lettera al Presidente Maurizio Fugatti e per conoscenza all’assessore Stefania Segnana in cui manifestava la preoccupazione per la precaria sicurezza nei posti di lavoro dei medici e perchè nell'attuale situazione di rischio, a suo giudizio, non  erano state adottate misure severe, analoghe a quelle imposte per la vita quotidiana dei cittadini. 

Il Consiglio dell’Ordine faceva rilevare il ritardo, da parte delle istituzioni, nel dare a tutti i medici direttive organizzative chiare per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19. Lamentava inoltre che i dispositivi di protezione individuale erano fortemente insufficienti e che le strutture sanitarie continuavano nella loro attività, come se non ci fosse nessuna emergenza. Infatti, pur di fronte alle nuove criticità (personale assente per malattia o in quarantena, nuove e improvvise esigenze familiari per la custodia dei figli, impegno di maggiore tempo e disponibilità per attuare un attento e doveroso filtro…) non solo l’attività ambulatoriale delle strutture ospedaliere e dei servizi specialistici proseguiva normalmente con il consueto affollamento delle sale di attesa dove era difficile l’applicazione delle raccomandazioni impartite, ma anche per le attività di diagnostica e di sala operatoria non era prevista una loro riduzione ai soli casi di effettiva necessità ed urgenza. 

Si faceva notare al Presidente che medici e personale sanitario si trovavano a contatto diretto con persone potenzialmente contagiose per la mancata installazione all’ingresso delle strutture sanitarie  di filtri che fungessero da pre-triage e che tutto ciò era in contraddizione con il D.P.C.M. emanato che mirava a contenere il contagio e a proteggere gli operatori del SSN. 

L’Ordine terminava assicurando la totale collaborazione dei medici e sosteneva che era urgente adottare immediate misure per la tutela e la sicurezza nei posti di lavoro dei medici e degli operatori sanitari, perché quanto di terribile sta vivendo la sanità in Lombardia oggi non si andasse a verificare anche da noi.

Oggi apprendiamo con soddisfazione che la presa di posizione dell’Ordine è stata recepita. La Presidenza della Provincia ha chiesto ed abbiamo fissato un incontro del cui esito verrete informati. L’APSS, alla quale compete in ogni caso dare direttive in proposito, si sta apprestando ad adottare le prime misure richieste.

L’Ordine continua a restare in prima fila determinato a pretendere che la situazione venga assolutamente considerata quale  effettivamente è, e cioè di grave emergenza e che il contagio non venga assolutamente sottovalutato, che i medici vengano informati in modo corretto e tempestivo, con direttive univoche e chiare, che si adottino da subito misure idonee e drastiche per la loro sicurezza e per quella dei pazienti, compresa la fornitura di ogni dispositivo di sicurezza individuale necessario.

Grazie davvero per quanto sapete dimostrare in senso del dovere e in responsabilità per il buon funzionamento del servizio sanitario, che resta la nostra mission e per la solidarietà con la quale dimostrate di saper condividere, tutti insieme, il dolore che sta vivendo il Paese, messo a dura prova da un'emergenza sanitaria imprevedibile. 

Dobbiamo purtroppo stringerci nel ricordo dei nostri colleghi che piangiamo, vittime del coronavirus durante lo svolgimento del loro lavoro. Il nostro cordoglio come amici e colleghi è straziante.

Anche per loro dobbiamo essere certi che, tutti insieme, riusciremo a superare questa che costituisce una delle prove più difficili per la nostra comunità.

Grazie davvero di cuore, un caro saluto.

IL PRESIDENTE  dott. Marco Ioppi
IL PRESIDENTE
CAO dott. Stefano Bonora

 

Lettera inviata al Presidente Maurizio Fugatti

 

 

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