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N. 28/2020

Trento, 7 aprile 2020


Gentili Colleghe, cari Colleghi,

riprendo e faccio mio il pensiero del collega Gianpaolo Damilano della CAO di Cuneo, estendendolo a voi.

Pensiamo di poter interpretare il desiderio di tutti riguardo alla prossima possibile riapertura dei nostri studi. Al momento però, non solo non sappiamo quando sarà possibile passare dalla mera gestione delle prestazioni indifferibili ad un'attività più programmabile, ma anche in che modo e in quali condizioni sarà possibile svolgerla.
Infatti, ad oggi, le evidenze scientifiche chiare sono molto limitate e sono ancora molti gli aspetti da approfondire. Fortunatamente sono solo poche le settimane di pandemia e molto deve ancora essere scoperto.
Ci sono attualmente poche certezze su:

1. come avvenga la trasmissione del contagio, quale sia la distanza di sicurezza ottimale, quale sia il ruolo della contaminazione superficiale;

2. quale sia la carica infettante necessaria, dove e in  che modo questa sia superata e con quali procedure cliniche;

3. quali siano i metodi di sanificazione efficaci, come debbano essere adoperati e con quali modalità;

4. quali siano i DPI minimi indispensabili, che grado di protezione possano assicurare nello svolgimento del nostro lavoro;

5. quale ruolo abbia l'immunità naturalmente acquisita, come rilevarla e quanto protegga da reinfezioni;

6. quale sarà il profilo di responsabilità professionale associato alla pandemia e se subirà variazioni legate ad esse.

Assistiamo in questi giorni ad un proliferare incontrollato di protocolli, propaganda di dispositivi di disinfezione, elenco di mezzi di protezione indispensabili, consigli di comportamento, etc.
Al momento, ci teniamo a sottolinearlo, NON esistono evidenze scientifiche accertate sulla maggior parte dei punti richiamati prima
Vi consigliamo quindi di pazientare ancora qualche giorno, in attesa di poter fare chiarezza con scientificità su una materia così complessa e quindi poter affrontare il ritorno all'attività su basi certe.

Tengo molto ad esprimere tutta la mia preoccupazione nei confronti del comportamento irresponsabile e censurabile di alcuni colleghi che, improvvidamente, continuano ad erogare prestazioni odontoiatriche non urgenti e differibili. Tale atteggiamento, oltre a mettere in pericolo la salute pubblica, inducendo atti non consoni al contenimento dell'epidemia, palesa una grave violazione del Codice Deontologico ed è estremamente scorretto nei confronti di tutti noi colleghi che ci atteniamo alle disposizioni in vigore, sopportando questo momento di grave difficoltà con estrema responsabilità e dignità.

Invito fermamente chi sta continuando la propria attività a cessare questi atti pericolosi, oltre che per i pazienti, anche per gli odontoiatri e, non ultimo, il personale e ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni vigenti.

NON POSSIAMO TOLLERARE QUESTE SCORRETTEZZE ALL'INTERNO DELLA NOSTRA CATEGORIA!

 

Fiducioso di superare questo periodo emergenziale che ci vede tutti coinvolti, vi ringrazio per l'attenzione e vi porgo un cordiale saluto.

IL PRESIDENTE CAO dott. Stefano Bonora 

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