Il due ottobre centinaia di sanitari si sono riuniti alle ore 21 davanti all’Ospedale S. Chiara di Trento per rammentare che a Gaza è colpito e muore anche chi cura e chi necessita di cure , con una distruzione deliberata di ospedali e vite. Con torce, lumini e candele hanno voluto portare luce sulla “notte” della Palestina.
Analogamente davanti ad altri ospedali del Trentino come a Rovereto , Arco , Borgo e , contemporaneamente , in circa 250 ospedali in tutta Italia.
Accanto ai sanitari molti i cittadini, uniti per dire pacificamente basta a guerra, distruzione, violenze, basta alla violazione sistematica dei diritti umani; uniti nel chiedere alla politica e alle istituzioni il massimo impegno per porre fine a questa tragedia. Sono state ricordate le tante vittime civili di Gaza e cento dei 1.677 sanitari uccisi o morti in servizio nella Striscia , dal 7 ottobre 2023, partecipando così ad una “staffetta” assieme agli altri ospedali d’Italia , leggendo uno ad uno i loro nomi. Una scia luminosa ha unito simbolicamente l’intera penisola e le persone che quotidianamente col proprio lavoro assicurano a tutti il diritto fondamentale alla salute. L’iniziativa ha trovato il sostegno di molte Asl, delle Associazioni e degli Ordini professionali. Il Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri ha espresso solidarietà ai colleghi e ai cittadini partecipanti : “Uccidere un civile , un bambino, significa non solo condannare un innocente, ma negare a una popolazione il proprio futuro. Allo stesso modo, uccidere un medico, un operatore sanitario significa annientare il diritto fondamentale alla tutela della salute”.
Non può esistere neutralità di fronte alla distruzione di ospedali e vite umane, non si può tacere.
N.Comper