Questa estate finora si è caratterizzata per il clima “torrido”: alte temperature ,siccità, incendi e altri disastri. Ma già nel 2020 l’Italia ha registrato uno degli incrementi di temperatura maggiori di tutta Europa, con +1,54 °C rispetto alla media del periodo 1961-1990 , e continua a surriscaldarsi più velocemente della media globale. Nel 2021 l’Italia ha avuto anche il triste primato del maggior numero di incendi e di ettari bruciati in Europa , e il 2022 potrebbe andare anche peggio. Assistiamo ad una preoccupante desertificazione, come si può vedere dalla siccità del Po e dalla grave carenza idrica in Pianura Padana e non solo. Molti Comuni hanno emanato decreti di razionamento dell’acqua e per alcune Regioni è stato decretato lo stato di emergenza climatica. Ad inizio luglio si sono registrate temperature record di oltre 10°C anche sulla vetta della Marmolada, il cui ghiacciaio sappiamo aver già perso più dell’80% del proprio volume nell’ultimo secolo.
E si potrebbe continuare con un triste elenco di calamità e tragedie . Il cambiamento climatico ha un impatto importante sulla nostra vita e benessere e sulla salute, provocando o aggravando patologie che riguardano tutti gli apparati e sistemi, esponendo popolazioni a condizioni di vita precarie, a carenza di acqua e cibo, a calamità, favorendo l’insorgenza di possibili nuove pandemie, ecc. C’è preoccupazione anche per il rischio concreto del riemergere di malattie trasmissibili endemiche e dell’arrivo di altre esotiche che potrebbero interessare l’Europa, come quelle trasmesse da zanzare e altri insetti vettori , che si espandono anche nelle nostre aree.
Il cambiamento climatico con tutte le sue conseguenze non è di là da venire , è già in atto, ben previsto da tutti i modelli climatici che da 20 anni a questa parte indicavano l’area del Mediterraneo, e l’Italia come Paese particolarmente suscettibile e fragile. Analogamente sappiamo da decenni che nella rete idrica, dalla fonte al rubinetto ,si perde in media il 40% di acqua. Non possiamo dunque sorprenderci sempre e pensare in termini di eccezionalità , perché questa sarà la nostra “normalità “, purtroppo.
La cattiva o insufficiente informazione su questo argomento, la banalizzazione del problema, unita ad una bassa percezione dei rischi reali , potrebbe portare a ritenere possibile il procrastinare continuamente l’adozione di misure, individuali e collettive necessarie a contrastare efficacemente la crisi climatica. Il contrasto al cambiamento climatico e ai suoi effetti sulla società e sull’ambiente viaggia in due direzioni: la mitigazione, quindi la riduzione / azzeramento delle emissioni di gas climalteranti responsabili del riscaldamento globale, e l’adattamento, che mira a diminuire la vulnerabilità dei sistemi naturali e socio-economici e ad aumentare la loro capacità di risposta (resilienza) agli impatti climatici.
Da qualche anno il settore sanitario ha preso consapevolezza del fatto che il cambiamento climatico è una questione sanitaria e non solo ambientale, secondo la visione One Health e Planetary Health.
In questo momento di crisi generalizzata di fiducia nelle istituzioni e anche nel mondo scientifico, i Medici la conservano presso la maggior parte della popolazione , che li considera i più affidabili fra i Professionisti. Sono quindi in una posizione privilegiata per svolgere appieno il loro ruolo, che è anche quello di educare i pazienti e informare i cittadini sui rischi per la salute derivanti dall’inquinamento e cambiamento climatico , allo scopo di mitigare le conseguenze e orientarli verso l’adozione di stili di vita più sostenibili. Possono portare un contributo alla realizzazione di Sistemi Sanitari Nazionali con minor impatto ambientale e più resilienti , e assieme ai cittadini e parti interessate della società civile esercitare una comune attività di sostegno decisionale nei confronti delle istituzioni locali e nazionali affinché adottino tutte le misure di prevenzione primaria necessarie a tutelare la salute pubblica.
Si tratta quindi di andare oltre i confini professionali convenzionali , in un’ottica di collaborazione per mitigare le conseguenze dei cambiamenti climatici e favorire la transizione verso un mondo più sano.
Nella review di ottobre 2021 Lancet Countdown ci richiama : il “codice è rosso” per il nostro futuro in buona salute.
Segnaliamo il Il progetto “Aria Nova”, nato in collaborazione tra Associazione Medici per l’Ambiente di Firenze, Ordine dei Medici di Firenze e ISDE (International Society of Doctors for Environment) con l’obiettivo di sensibilizzare tutta la popolazione sulle inevitabili e improcrastinabili problematiche ambientali e impatto che queste hanno sulla salute. Sulla pagina dell’OMCeO di Fi che presenta il progetto sono disponibili consigli e concetti per chi vorrà approfondire la tematica, con una sezione per medici e un’altra per i cittadini.
Segnaliamo ai medici interessati il corso FAD , gratuito e accreditato ECM promosso dall’OMCeO di Firenze : “Danni alla salute da inquinamento atmosferico e cambiamenti climatici “, disponibile fino al 31.12.2022.