L’estate 2022 è stata la stagione più calda degli ultimi decenni in Europa e il giugno 2023 è già il più caldo mai registrato a livello globale.
Dall’Organizzazione Mondiale della Metereologia (Wmo) è arrivato un alert : le ondate di calore sono pericoli naturali mortali e le temperature estreme sono destinate a crescere in frequenza, durata e intensità.
Il bacino del Mediterraneo e l’Italia in particolare sono considerati hot-spot mondiali del riscaldamento globale, interessati da ondate di calore ed eventi meteorologici violenti. Tra le temperature record segnalate in questo mese ci sono i 46.3 °C del 18 luglio a Licata ed i 45.8 °C lo stesso giorno a Riesi ,in Sicilia.Il Nord Italia è stato investito da piogge torrenziali ,tempeste di vento e grandinate ,mentre il Sud è andato in fiamme come altre aree mediterranee quali Rodi, Corfù , Algeria . Non si chiama maltempo questo, ma cambiamento climatico e le ondate di calore di quest’anno come pure gli eventi meteorologici estremi sono allarmanti ma non inaspettati , e sono causati dal riscaldamento globale provocato dall’uso di combustibili fossili, dalla deforestazione e da altre attività umane. Quasi 100 scienziati italiani hanno firmato una lettera aperta rivolta ai giornalisti: è un appello affinché si parli di crisi climatica senza trascurarne cause e soluzioni. Non sappiamo ancora quanti morti provocheranno le ondate di calore di questa estate, ma abbiamo i numeri del 2022.Uno studio recentemente pubblicato su Nature Medicine ,condotto dall’Istituto di Salute Globale di Barcellona ,stima in 61.672 le morti premature dovute all’ondata di calore dell’estate 2022 in Europa , con l’Italia che si colloca al primo posto con 18.010 decessi, soprattutto fra gli anziani. Sono un terzo del totale,nonostante che la popolazione italiana rappresenti un decimo di quella europea considerata nello studio.
L’attuale situazione climatica pone notevoli sfide al nostro sistema sanitario e gli ospedali potenziano la risposta all’emergenza caldo modulando le capacità di accoglienza con l’aggiunta di posti letto nelle medicine interne e di ambulatori dedicati . Secondo le stime di Simeu ( Società Italiana di Medicina d’Urgenza Emergenza) circa 6.600 persone afferiscono ogni giorno ai nostri Pronto Soccorso per gli effetti diretti ,cioè per un colpo di calore , o indiretti delle alte temperature ,che aggravano o riacutizzano malattie preesistenti. Sono soggetti a rischio
soprattutto gli anziani, le. persone affette da malattie croniche ,neonati e bambini,donne in gravidanza, e le persone appartenenti a classi sociali disagiate.
Recentemente il Ministero della Salute ha diramato alle Regioni/PA una circolare contenente le raccomandazioni per fare fronte all’emergenza caldo e prevenirne le conseguenze negative per la salute : istituzione del “Codice calore” ovvero un percorso assistenziale preferenziale e differenziato nei Pronto Soccorso , attivazione degli ambulatori territoriali 7 giorni su 7- h 12 per gli accessi dovuti agli effetti del caldo, potenziamento del servizio di Guardia Medica, riattivazione delle Uscar per supportare l’assistenza domiciliare. La circolare indica di dare massima diffusione alla campagna di comunicazione “Proteggiamoci dal caldo”rivolta ai cittadini ; si tratta di alcune regole comportamentali note e di buon senso che contribuiscono a ridurre le conseguenze negative delle ondate di calore .Il Ministero della Salute ha riattivato anche il numero telefonico 1500 ,un servizio rivolto ai cittadini in particolare a quelli di età avanzata o con problemi di autosufficienza, che fornisce un orientamento ai servizi socio-sanitari presenti sul territorio e svolge attività di counseling telefonico per le emergenze . Ha ripreso inoltre a pubblicare sul suo sito i bollettini calore relativi alle previsioni sulle ondate di calore in 27 città italiane.
Stiamo passando da un’emergenza sanitaria all’altra ,che non è sufficiente affrontare con una circolare ministeriale di poche righe con cui si invitano Regioni/PA a valutare la predisposizione di azioni organizzative per rafforzare la risposta alle richieste di assistenza per i malanni da calore.
Il Ministero chiede di fatto di aumentare ancora il carico su sanitari e Regioni in quanto a risorse umane e costi. È facile istituire un codice, ma dove trovare infermieri e medici per potenziare percorsi preferenziali ed ambulatori dedicati, dove i medici del territorio e di guardia medica per gestire ambulatori aperti sette giorni su sette per dodici ore al giorno, dove il personale Usca?
Abbiamo bisogno di reale consapevolezza delle conseguenze che le attività umane hanno sulla salute, vita, società e ambiente , dobbiamo cambiare passo per minimizzare il danno, cercando di recuperare i ritardi gravi accumulati negli anni per l’impegno politico insufficiente e per il negazionismo climatico sempre attivo, che oscura e fa dimenticare e scomparire i fatti col prossimo calo di temperatura.