È una mostra permanente di erboristeria medica, con biblioteca botanica, unica in Europa. Un percorso storico e scientifico , che si articola in 12 sale, sulle erbe e il loro uso ,dalla preistoria fino ai nostri giorni.
Si trova in un armonioso ,elegante palazzo rinascimentale, palazzo Bourbon del Monte, a Sansepolcro .All’ingresso una iscrizione antica sulla pietra ci avverte: “Prodest , obest”, cioè le piante medicinali possono giovare ma anche nuocere.
Il percorso è abbellito da tappeti “erbari” che coprono i pavimenti. Vi sono raffigurati fiori,alberi stilizzati,piante ,espressioni di differenti culture antiche coi loro miti,simboli, conoscenze : l’albero della vita ( che guarisce o resuscita l’uomo, che fa crescere attorno a sè le piante che guariscono) , il fiore di loto simbolo di rinascita, il melograno associato alla fertilità, il cipresso che è una delle forme assunte dall’albero della vita così come il salice, il papavero da oppio a significare sonno e oblio, la rosa che simboleggia perfezione ,immortalità e rigenerazione .
Percorrendo le sale leggiamo : “Le erbe medicinali sono una forza della natura creata per tutti i viventi ; l ‘uomo potrà trovare in natura ,se vorrà, rimedio ai suoi mali”.
Questo il messaggio ed insegnamento : gli organismi viventi si sono evoluti in parallelo a partire dalla cellula, sistema biologico primordiale, specializzandosi in organizzazioni diverse ma sempre con reciproco vantaggio. Sapori ,colori,odori ,consistenza e composizione sono i messaggi in codice con cui le piante ,qui quelle medicinali, si relazionano con gli altri viventi . L’uomo ha saputo porsi in una relazione complessa e mutevole col loro mondo e utilizzare le loro virtù ,anche come farmaci naturali.
È emozionante attraversare le sale del museo fra libri di botanica farmaceutica, preziosi erbari , antichi mortai, bilance e strumentazione varia , vetri e maioliche ,sempre accompagnati dal profumo penetrante e delizioso delle piante officinali.
Le stanze si susseguono partendo dalla sala dei mortai, strumenti antichi ed indispensabili allo speziale, per passare alla stanza della storia, a quella delle ceramiche , dei vetri ,e via via fino alla camera delle erbe con l’essiccatoio , e la cella dei veleni.
Il percorso illustra l’uso delle piante medicinali a partire dalle civiltà antiche : mesopotamica,egizia, indiana, cinese,greca,romana. Il codice di Hammurabi,sovrano di Babilonia nel 2000 a.C. ,è la prima testimonianza scritta che riconosce la professione medica. Nel divenire , VII secolo a.C. , nella biblioteca di Ninive il re Assurbanipal raccolse migliaia di tavolette in argilla ,dedicate anche alla medicina e alle ricette con un elenco di 250 sostanze vegetali curative. Uno spazio importante è riservato alla “Scuola Medica di Salerno” che si ispira alle virtù delle erbe medicinali ,nel cui potere terapeutico ripone immensa fiducia , oltre che a rigide regole di comportamento alimentare , fisico e morale.
La stanza della storia ci racconta come l’uomo abbia utilizzato le piante medicinali nei secoli . La Natura è fonte di rimedi salutari, e le piante hanno permesso all’uomo di curare malattie e recuperare lo stato di salute, producendo una storia nei secoli. Qui Asclepio il dio greco della medicina, Ippocrate padre della medicina,Galeno, il chimico Lavoiser, il biologo Limneo e altri illustri studiosi sembrano guardare e seguire i visitatori. Erbari preziosi testimoniano il progresso tecnico e scientifico; sono capolavori di grande valore scientifico oltre che artistico. Le piante medicinali sono raffigurate e descritte minuziosamente negli Herbaria ,vademecum per medici e studenti per imparare a riconoscerle e saperne utilizzare le proprietà terapeutiche.
Nella seconda parte del percorso sono ricreati gli antichi laboratori del Seicento e Ottocento. Si passa dalla stanza delle erbe, magazzino per l’essiccazione e conservazione delle piante medicinali, all’antica spezieria con fornaci , distillatori, serpentine e tutto lo strumentario per la distillazione, al laboratorio fitochimico e alla farmacia dell’Ottocento. Il laboratorio fitochimico racconta la storia della farmacia nel XIX quando le materie prime erano preparate da laboratori industriali e al farmacista restava il compito di analizzare e confezionare le ricette magistrali.Nelle vetrine del laboratorio fitochimico sono esposti i moderni strumenti per preparare pillole, sciroppi,unguenti ed altro. Si assiste nell’800 ai primi successi nell’isolamento delle sostanze attive dalle piante come
morfina e chinino.Nel XX secolo la chimica moderna isola e copia le molecole delle piante passando alla produzione per via sintetica.
L’ambiente più suggestivo rimane tuttavia la stanza delle erbe : le piante medicinali variopinte e profumate sono appese in mazzi a seccare , al riparo dalla luce. Sono raccolte rispettando il “tempo balsamico”, ciò il periodo dell’anno in cui è massima la concentrazione di principi attivi. Sono infine conservate in cesti di vimini e preziose scatole in legno.
Un altro angolo che suscita curiosità e meraviglia è la cella dei veleni e la dispensa delle res pretiosae dello speziale.,Nella cella dei veleni erano custoditi sotto chiave i prodotti tossici. Sulla testata dell’armadio si legge : “ Cave atra venena “, guardati dai veleni mortali ; solo le conoscenze del farmacista possono fare in modo che le sostanze pericolose, dosate in quantità infinitesimali , possano essere utilizzate come medicamenti .
Nel museo c’è anche una biblioteca,la “bibliotheca antiqua “: raccoglie 1980 volumi datati dall’avvento della stampa fino all’inizio del XX secolo. Accanto ai testi antichi di botanica officinale, troviamo quelli di farmacologia, chimica , medicina , e non mancano volumi dedicati alle credenze del sapere popolare e ai segreti medicinali medioevali.
I volumi della biblioteca sono consultabili previo appuntamento e per motivi di studio.
Un percorso stimolante e nello stesso tempo lieve, che appena terminata la visita fa scattare il desiderio di ripercorrerlo,non fosse altro che per la sensazione di bella, incredibile serenità che infondono gli odori che ci hanno accompagnato.
PS. Preme puntualizzare che la moderna
fitoterapia , una branca della farmacoterapia, utilizza a scopo preventivo e curativo piante ed erbe medicinali, secondo i criteri della medicina scientifica.Si serve di trattamenti e tecnologie estrattive ottenendo prodotti farmaceutici definiti, purificati e standardizzati. Alcuni fitoterapici sono già presenti in specialità medicinali registrate, altri possono essere prescritti dal medico in forma di galenici che il farmacista prepara per il singolo paziente.
I fitoterapici non vanno confusi con i preparati erboristici nè con i rimedi omeopatici od altri .Nel sistema sanitario italiano esistono fitoterapici da banco dispensati dal farmacista in farmacia e parafarmacia,senza ricetta medica. Altri invece necessitano di prescrizione medica.
La preparazione e la prescrizione delle materie prime vegetali ad uso farmaceutico è soggetta alla supervisione dell’EMA (Agenzia europea per i medicinali), che ne stabilisce le norme. I prodotti fitoterapici sono, inoltre, inseriti nella Farmacopea Ufficiale (F.U.), che contiene i requisiti e le caratteristiche delle sostanze farmaceutiche, definite secondo standard specifici e vigilate dal Ministero della Salute. L’Agenzia italiana del farmaco redige una lista di farmaci fitoterapici autorizzati e reperibili in commercio.
I prodotti fitoterapici sono talvolta percepiti come esclusivamente benefici in quanto “naturali”. Bisogna ricordare invece che i principi attivi fitoterapici, come ogni altro farmaco ,possono avere effetti collaterali e controindicazioni, causare reazioni allergiche e interferire in modo dannoso con altri medicinali assunti o con alcuni alimenti, e risultare pericolosi durante gravidanza e allattamento,e vanno utilizzati dietro consultazione medica.