Si è tenuta ieri 14 ottobre a Rovereto ,nello splendido Teatro Zandonai,la Giornata del Medico e dell’ Odontoiatra . Ha visto come protagonisti 90 nuovi medici e 15 odontoiatri ,che hanno pronunciato il solenne “Giuramento di Ippocrate” , e i Colleghi che sono stati premiati per il raggiungimento dei 50 anni di laurea.
Il Presidente dell’ Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Trento Dott. Marco Ioppi ha espresso considerazioni profonde in tema di Sanità,che scaturiscono da una grande esperienza e dal complesso momento che stiamo vivendo, una stagione critica e straordinaria , di grandi cambiamenti .
“Ringrazio le Autorità, le Colleghe e i Colleghi , i parenti e gli amici qui convenuti. Avervi con noi oggi ci onora e rende davvero importante questo appuntamento, tanto emozionante per la Professione quanto significativo per la cittadinanza. Il Giuramento di Ippocrate che verrà pronunciato dai nuovi medici e odontoiatri rinnova dopo secoli la ragione d’essere della presenza del medico e dell’odontoiatra nella società ,che è appunto la tutela della salute e della vita.
È anche l’occasione per festeggiare i 50 anni dalla laurea dei colleghi iscritti all’Ordine. Giovani e senior insieme, estremi generazionali di una categoria che, prima per la pandemia e ora per una sanità sempre più complessa e non adeguatamente finanziata ,è diventata suo malgrado protagonista in un’Italia che si accorge solo oggi di quanto i medici siano importanti e di quanti ne manchino.
Senior e giovani insieme stanno a significare che dobbiamo guardare al futuro partendo dalle radici, dai principi etici che permeano il nostro agire, facendo tesoro dell’esperienza di chi è venuto prima di noi.
Quest’anno il SSN compie 45 anni ed è con ragione considerato una delle più importanti conquiste della società degli ultimi decenni, vero patrimonio sociale che tutti abbiamo il dovere di difendere.
In questi giorni si continua a parlare molto di numeri : di numero di giorni di ritardo nello smaltire le liste di attesa, di numero di interventi in programma, di numero di medici che mancano, di un numero sempre maggiore di cittadini che rinunciano alle cure sia per difficoltà economiche che per difficoltà di accesso alle prestazioni .
Si paventa il rischio di una sanità diseguale che vede cittadini di serie A e di serie B, di chi può e di chi non può avere accesso alle cure.
Sono stati chiamati in causa la mancanza di risorse, l’invecchiamento della popolazione, una organizzazione aziendale appesantita dalla burocrazia, ma soprattutto la mancanza di attrattività del ruolo del medico nel servizio sanitario.
Non solo per gli stipendi che sono i più bassi dei paesi industrializzati europei o per il ritardo del rinnovo del contratto ,o per la mancanza di rispetto della persona per una turnistica pesante e senza orario, ma anche e soprattutto per il mancato riconoscimento dei principi di libertà, indipendenza, autonomia e responsabilità sui quali si fonda l’esercizio professionale del medico come sancito dall’art. 4 del Codice Deontologico e che l’organizzazione aziendale della sanità ha irresponsabilmente disconosciuto.
Anziché sostenere il medico nel suo delicato e cruciale ruolo di responsabile della salute individuale e collettiva, anziché coinvolgerlo nelle decisioni di organizzazione sanitaria valorizzando la natura intellettuale della professione si è preferito avere un impiegato della medicina e non un professionista.
Come conseguenza abbiamo da rilevare con preoccupazione un crescendo di demotivazione nei medici e da parte dei giovani una disaffezione nei confronti di una professione che al contrario dovrebbe essere vissuta con entusiasmo e passione. L’abbiamo toccata con mano nella recente assegnazione dei contratti di formazione specialistica: 1 contratto su 4 non e stato assegnato e addirittura 7 su 10 (per la precisione 6.9 su 10) nella scuola di specializzazione di emergenza urgenza. Stesso discorso, cioè mancanza di attrattività , vale anche la scuola di formazione specifica in medicina generale. Il SSN non può considerarsi al sicuro finchè si parla di numeri, di quantità e non di qualità, di valorizzazione del capitale umano. Non possiamo stare tranquilli e consolarci con il dire che i problemi sono quelli di tutti, mal comune mezzo gaudio, e che nonostante i settori in affanno tante sono le note di apprezzamento.
La difesa del diritto alla salute , sancito dall’articolo 32 della Costituzione ,diventa un imprescindibile atto morale.
Bisogna mettere in atto una nuova politica di gestione del personale che abbia come impegno la lettura del malessere esistente e quale obiettivo il far riassaporare fiducia e passione per spendersi per il SSN.
Il presidente Fnomceo Filippo Anelli nel ricordare la morte della collega Barbara Capovani, sincera vicinanza alla famiglia e all’Ordine di Pisa, ha chiesto sì protezione e sicurezza sui posti di lavori per non lasciare soli ed esposti medici, ma ha anche invocato una grande rivoluzione culturale che valorizzi il ruolo dei professionisti della salute e che restituisca il rispetto per la loro figura e per le loro competenze.
Viviamo una stagione straordinaria fatta di grandi cambiamenti. La rivoluzione digitale cambierà il modo di esercitare la nostra professione. Gli algoritmi e l’intelligenza artificiale saranno per noi strumenti per rendere la nostra attività ancor più efficace, mettendoci nella condizione di rappresentare per molti cittadini la speranza di una vita migliore.
Per questo abbiamo bisogno di una nuova organizzazione del lavoro, basata sulla necessaria presenza delle altre professioni sanitarie in team con il medico ,come abbiamo bisogno di modificare la nostra formazione professionale per meglio gestire la tecnologia e le applicazioni della AI e renderle utili soprattutto per garantire a tutti terapie personalizzate.
Serve un forte e grande SSN affinché
queste possibilità non siano fruibili solo da chi può permetterselo ,senza dimenticare che un SSN forte e grande è anche uno straordinario strumento di crescita economica, di progresso e di stabilità sociale.
Concludo con l’orgoglio e la soddisfazione di poter presentare alle autorità e alla società civile i nostri giovani medici e odontoiatri. Chiedo a tutti di star loro vicino perché possano assolvere con successo al delicato compito che a loro viene affidato.
Da presidente di ordine e da medico non più giovane mi sento di dire loro che, comunque, avranno il privilegio di fare il lavoro più bello, impegnativo e gratificante del mondo”.
All’evento è intervenuto anche il Prof .Gino Gerosa, cardiochirurgo di chiara fama , con una lezione magistrale di grande interesse : “Le nuove frontiere della cardiochirurgia”, con parole di sostegno e di sollecito ai giovani medici: “ Non aver paura di essere il primo a seguire i tuoi sogni con tenacia ed etica ,a servizio del prossimo”.
La Dott.ssa Laura Albertini , vice Presidente Cao Trento, ha partecipato alla giornata in vece del Presidente Dr. Stefano Bonora, portando i suoi saluti .
Per finire un brindisi con musica, tutti insieme in allegria ,nel cortile interno del palazzo Alberti-Poia ,con accesso dal Mart.
Giornata grandiosa.