
Sorprende in un momento delicato come questo l’ottimismo (da noi va meglio che altrove,abbiamo fatto più assunzioni e nominato più Primari ,ecc.).
Nel resto d’Italia non va meglio,ma dovrebbe prevalere la preoccupazione per la gravità della situazione.
I Medici sono sempre stati disponibili a risolvere ogni criticità che l’organizzazione dei servizi incontrava,caricandosi anche di responsabilità non proprie.Non si sono mai tirati indietro! Ora sono stanchi ,sfiancati e demotivati, e mai coinvolti nelle scelte di politica sanitaria. Quando lo sono stati è accaduto solo per informarli di decisioni già prese,come quella che questa Giunta vorrebbe
imporre, e cioè di sostenere con la MOBILITÀ la valorizzazione di alcune specialità a livello periferico,nell’intento di superare il classico sistema hub and spoke.
Il tema della mobilità e flessibilità che in alcuni ambiti potrebbe essere ragionevole estendere,è un argomento che deve essere trattato e risolto a livello sindacale ,ed è compito dell’APRAN (Agenzia Prov.le per la Rappresentanza Negoziale) , e mai imposto con ordini di servizio e accordi personali ,e deve rientrare in un progetto organizzativo che non si basi solo su enunciati o proclami elettoralistici , ma su una riforma di sistema che preveda servizi efficienti e sicuri per i Cittadini e in cui i Medici siano valorizzati e possano operare in sicurezza.