La Fondazione GIMBE (Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze )ha condotto un monitoraggio indipendente dei programmi elettorali ufficiali degli schieramenti e coalizioni politici in tema di Sanità e Ricerca biomedica , pubblicati sul sito del Ministero dell’Interno in vista delle prossime elezioni.
Queste alcune delle considerazioni del Presidente N.Cartabellotta : ” Tra gestione della pandemia, attuazione del PNRR, necessità di riforme strutturali, recupero delle prestazioni sanitarie e gestione ordinaria di oltre € 130 miliardi di spesa pubblica , la prossima legislatura sarà determinante per il destino del SSN .Per questo è indispensabile rimettere la Sanità al centro dall’agenda di governo a prescindere dall’esito delle urne, perché il diritto costituzionale alla tutela della salute non può essere ostaggio di ideologie partitiche.Se da un lato alcune tematiche (riforma della sanità territoriale, potenziamento del personale sanitario, superamento delle liste di attesa) sono comuni alle principali coalizioni e schieramenti politici, dall’altro per la combinazione di ideologie partitiche, scarsa attenzione per la sanità e limitata visione di sistema, le proposte sono frammentate, spesso strumentali, non sempre coerenti e senza alcuna valutazione dell’impatto economico. Nessuna forza politica ha elaborato un adeguato piano di rilancio per la sanità pubblica, coerente con gli investimenti e le riforme del PNRR, in grado di contrastare la privatizzazione al fine di garantire a tutti i cittadini il diritto costituzionale alla tutela del nostro bene più prezioso: la salute.La gestione di pandemia e campagna vaccinale rimangono ai margini delle proposte, che non prevedono alcun piano di preparedeness”.
Le criticità rilevate ancora nel 2019 dal 4° Rapporto GIMBE sul S.S.N non sono state risolte e la pandemia, che non è finita, mostra ora altri effetti negativi come il ritardo nella erogazione nedi prestazioni sanitarie,l’ impatto del long-COVID, le ripercussioni sulla salute mentale soprattutto nelle fasce d’età più giovani, oltre alla persistenza e peggioramento dello stato di grave malessere del personale sanitario : burnout, licenziamenti volontari e fuga all’estero e nel privato si aggiungono al pensionamento di medici di famiglia ed ospedalieri. La sofferenza del personale medico e sanitario è la sofferenza dei pazienti che non trovano risposte adeguate alle richieste e necessità di cure in un sistema ormai prossimo al collasso : privatizzazione, definanziamento (- 37 miliardi di Euro dal 2010 al 2019 secondo Gimbe) e carenza di personale stanno mettendo a rischio la sopravvivenza del SSN così come lo abbiamo conosciuto , a 45 anni dalla sua nascita. I medici sono stanchi, disillusi, demotivati e si dimettono , attualmente in numero di sette al giorno . Secondo il Dossier “Sanità : Allarme Rosso” di CIMO rispetto a 10 anni fa il Servizio Sanitario Nazionale registra attualmente 30 mila unità di personale in meno. Negli ultimi 10 anni sono stati chiusi 111 istituti i, tagliati 37 mila posti letto e si sono registrati 2,5 milioni di ricoveri in meno. Il calo non è compensato da un aumento di ricoveri in day hospital e day surgery, che pure risultano diminuiti rispetto al 2010 di 1,27 milioni nel 2019 e di 1,73 milioni nel 2020. Sul territorio la situazione non è migliore : nel 2020 sono state erogate 282,8 milioni di prestazioni in meno rispetto a dieci anni prima, -19% indagini di laboratorio, -30% di attività di radiologia diagnostica e -32% di attività clinica ambulatoriale. Gli accessi in Pronto Soccorso risultano in calo, ma il tasso di mortalità è aumentato dell’85% ; tra il 2010 e il 2019 si sono registrati 1,36 milioni di ricoveri ordinari in meno (dato che scende a -2,13 milioni nel 2020, primo anno di emergenza sanitaria). Questa è il quadro della situazione.
Dopo il Covid e per concomitanti e successivi gravi problemi , guerra e crisi energetica , la Sanità è tornata nell’oblio della politica, senza alcun tipo di progetto strutturale e soprattutto senza finanziamenti accessori. Sono ormai lontani e sembrano dimenticati i concetti di One Health, di Sanità in tutte le politiche, di Sanità pubblica, equa , solidale ed universalistica, nella quale la tutela della salute viene considerata fattore di produzione di ricchezza e non solo onere economico, posto che lo stato di salute e di benessere psicofisico delle persone sono la misura dello sviluppo sociale e culturale di un Paese.

A seguire l’analisi indipendente di Gimbe :

https://www.gimbe.org/osservatorio/Report_Osservatorio_GIMBE_2022.01_Monitoraggio_GIMBE_programmi_elettorali_2022.pdf

https://www.salviamo-ssn.it/attivita/osservatorio/report-elezioni-2022

https://www.gimbe.org/osservatorio/Report_Osservatorio_GIMBE_2019.07_Definanziamento_SSN.pdf

https://www.sfogliami.it/fl/259786/f9es994svvrdpqsdndm2451kfue8n

https://www.quotidianosanita.it/m/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=107087

https://www.affaritaliani.it/cronache/fine-della-sanita-pubblica-ma-bloccheremo-il-sistema-disposti-a-tutto-814676.html

https://www.quotidianosanita.it/m/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=107096

https://www.quotidianosanita.it/m/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=107149