Oggi scade l’obbligo vaccinale anti-Covid per gli esercenti le Professioni Sanitarie . Gli operatori non vaccinati per Sars-Cov-2 non attenderanno il 31 dicembre per essere reintegrati al lavoro in quanto la scadenza è stata anticipata dal nuovo Governo al 1° novembre, per fronteggiare il problema della carenza di personale sanitario, secondo le intenzioni dichiarate. Viene modificato quanto già disciplinato dal decreto legge n. 44 / 2021 sull’obbligo vaccinale “per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, nelle parafarmacie e negli studi professionali, al fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza “.
Sorgono da più parti , da Fimmg (Federazione italiana dei Medici di Medicina Generale), Fadoi (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti), Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei Medici ed Odontoiatri), Gimbe (Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze) ed altri, commenti , considerazioni e perplessità.
Il reintegro dei sanitari non vaccinati per Covid-19 e le sanatorie sono ” un’amnistia anti-scientifica e diseducativa nell’illusorio tentativo di consegnare la pandemia all’oblio”. (N.Cartabellotta,Gimbe). La discontinuità è legittima, ma dovrebbe avere il significato di miglioramento e non di rapido smantellamento di misure precedentemente adottate , e pertanto si sarebbe potuta attendere la scadenza, molto vicina, del 31 dicembre.
Si sarebbe così evitato questo “schiaffo” , una umiliazione per la maggioranza dei cittadini che si sono sottoposti a vaccinazione antiCovid e per coloro che ( più del 99%) onorando la professione vi hanno aderito responsabilmente , a tutela della salute dei malati e propria, e per garantire assistenza in un momento drammatico , che sembra si voglia cancellare e dimenticare fin troppo rapidamente.
Il provvedimento riguarda in realtà una percentuale esigua di professionisti e come anche dalle parole del Presidente FNOMCeO F. Anelli : “Il loro reintegro non risolve il problema degli organici carenti”. Enorme è però l’impatto sulla percezione pubblica di un messaggio profondamente antiscientifico. È una decisione che solleva dubbi e critiche anche da parte di Fimmg e Fadoi , per guanto riguarda l’aspetto deontologico, secondo cui non sottoporsi a vaccinazione stride con la professione, e il rientro anticipato nei reparti potrebbe apparire come premiante.
Proseguendo nelle considerazioni sugli altri provvedimenti, quale il mantenimento dell’obbligo delle mascherine in ospedale ed RSA , c’è consenso medico generale, e bene sarebbe che ” il loro uso fosse reso permanente, indipendentemente dalla pandemia in corso, al fine di proteggere al meglio le persone più vulnerabili da infezioni respiratorie di qualsiasi natura. L’utilizzo di questo dispositivo, come indicato dalle autorità internazionali di sanità pubblica, viene raccomandato in tutti gli ambienti al chiuso affollati o poco areati”(N.Cartabellotta,Gimbe).
Nelle strutture sanitarie è di fondamentale importanza anche per la protezione del personale per evitare che questi sia ulteriormente decimato da assenze dovute alla malattia .
Il Ministero della Salute ha comunicato che l’aggiornamento sull’andamento della pandemia in Italia verrà diffuso ogni venerdì e non più tutti i giorni, come è stato finora dal 24 febbraio 2020. Non viene precisato se la trasmissione dei dati rimarrà giornaliera e solo la pubblicazione sarà settimanale , oppure se verranno raccolti i dati come totali settimanali. Gli epidemiologi ci hanno insegnato che il monitoraggio della circolazione virale ai fini di cogliere la variazione del rischio pandemico funziona solo seguendone l’andamento giornaliero e non solo la media settimanale.
AIE (Associazione Italiana di Epidemiologia) ricorda come durante la pandemia, abbiamo tutti potuto leggere giornalmente dati che permettevano di farsi un’idea sul rischio di contagiarsi e di adottare conseguenti comportamenti di prevenzione. Inoltre, come scrive N.Cartabellotta di Gimbe , ” I dati Covid non possono essere solo a disposizione delle autorità competenti ma anche di ricercatori indipendenti. È un principio base della ricerca”.
Cancellando i dati, sottolinea ancora AIE ,non si cancella l’epidemia , e vale la pena ricordare e soffermarsi a riflettere su alcuni numeri :
– Ogni 500.000 persone contagiate da SARS-CoV-2 ci sono ancora 100 decessi, mentre i,n assenza di COVID-19 ,sullo stesso numero di persone ci si dovrebbero aspettare non più di 20 decessi.
-Attualmente, si contano nel nostro Paese circa mezzo milione di contagiati e ci sono almeno 30.000 nuovi contagi ogni giorno, dato sottostimato in considerazione del sempre più ampio uso dei test autosomministrati, i cui esiti non sono riportati nei sistemi di sorveglianza.
Considerare la pandemia una vicenda ormai lontana è umanamente comprensibile ed è auspicabile il ritorno alla normalità, ma i dati ci mostrano ancora una diversa realtà nel nostro Paese e nel mondo, ed è recente il comunicato dell’EMA (European Medicines Agency) che allerta su una probabile ripresa dei contagi nelle prossime settimane, sostenuta da nuove varianti virali dotate di notevoli capacità diffusive.
L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Trento ha già espresso le proprie considerazioni sulla stampa locale , sul primo punto , per voce del Presidente M.Ioppi : il reintegro anticipato dei professionisti non è una questione di utilità per l’assistenza pubblica ma va incontro alle richieste degli operatori che hanno scelto di non vaccinarsi per il Covid .Ha il significato di “pacificazione ideologica”. Finalmente gli Ordini potranno essere sgravati da una funzione di controllo loro affidata , un compito che non avrebbe dovuto investirli , e quindi ben venga la pacificazione, ma sarebbe stato più coerente e serio da parte della politica aspettare fino alla scadenza del 31 dicembre. Noi siamo convinti che la vaccinazione sia l’arma più efficace contro la pandemia , come scientificamente provato. Per chi verrà reintegrato rimarrà il conflitto a livello deontologico e sul piano professionale, per
ché il medico non può non credere alla scienza. Oggi viviamo una situazione di quasi normalità , ma dobbiamo ricordare da dove siamo partiti e cosa ci ha permesso di arrivare ora a questa più gestibile situazione.In Trentino sono 54 i medici e odontoiatri sospesi , di cui due medici di medicina generale e uno specialista ospedaliero ,ed i restanti sono pensionati e/o libero-professionisti .Con il reintegro dei sospesi non vaccinati, pertanto, non si risolve il problema della cronica carenza di medici nè delle liste di attesa in Trentino. A tal proposito, sono appena stati pubblicati i dati Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), secondo cui nel nostro territorio le liste di attesa e il rinvio di visite ed interventi chirurgici di vitale importanza ,come quelli oncologici, rappresentano un problema di entità tale da porci in posizione di fanalino di coda nel Paese. In questo il Covid ha avuto certamente un grande peso, ma non è la sola causa , e pertanto si impone come urgente la necessità di riflessioni e provvedimenti adeguati.