Si sono svolte ieri a Trento ed in altre 38 città italiane manifestazioni,assemblee,sit-in promossi dall’Intersindacale della Dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, assieme alle Associazioni di pazienti e cittadini, in difesa del diritto alla salute e del Servizio Sanitario
Nazionale, pubblico e universale.
“Salviamo la Sanità Pubblica ” è lo slogan , ed è ancora possibile se siamo convinti che ciò non spetta solo agli operatori sanitari ma è interesse primario di tutti.
I dati riguardanti la Sanità trentina , riportati dai rappresentanti sindacali , destano preoccupazione e amarezza.Le condizioni di lavoro negli ospedali sono divenute insostenibili e incentivano una fuga inarrestabile del personale sanitario verso le strutture private .Due terzi dei medici dei Pronto Soccorso trentini sono gettonisti : in quello di Trento 18 medici su 31, a Rovereto 14 su 20, ad Arco abbiamo un medico part time e tre gettonisti.Si sono contate 60 dimissioni di medici solo nel 2022 , contro le 35-40 degli anni precedenti.Nella Sanità trentina c’è una situazione apparentemente stazionaria nel numero dell’organico dei dirigenti sanitari, ma nella realtà si rilevano difficoltà e criticità soprattutto in radiologia e in psichiatria oltre che nei PS e in altre situazioni sparse. Negli ultimi dieci anni sono stati ridotti 300 posti letto in Trentino e sono aumenrati i pazienti che rinunciano alle cure , sia per le interminabili liste d’attesa che per gli alti costi della sanità privata.
All’Assemblea pubblica è intervenuto il Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Trento Dr.M.Ioppi ,portando sostegno e incoraggiamento all’iniziativa promossa dai sindacati medici e che vede la partecipazione di tante rappresentanze di cittadini a difesa di un sistema sanitario equo e solidale. Ha ricordato la lezione del Covid 19 : l’immenso valore della Sanità Pubblica , la necessità del suo sostegno e potenziamento e quella di una coraggiosa riforma.
Le politiche hanno portato negli anni all’erosione del diritto alla cura e alla salute , fondamentale nella nostra Costituzione, minando di fatto i principi di equità ,giustizia e solidarietà, con la deriva verso la privatizzazione del SSN. Bisogna ora uscire dalla spirale di una Sanità che mira a fare prestazioni e non pone sufficiente attenzione ai bisogni di salute della comunità, creando così disaffezione al Sistema Sanitario pubblico , sia negli operatori sanitari che nei cittadini . Necessita una riforma di sistema che valorizzi il capitale umano, che investa per il personale sanitario, che attui una seria politica di prevenzione ; una riforma basata sull’utilizzo razionale , semplificato e condiviso dei servizi erogati , dove il cittadino sia coautore nel percorso di cura, portatore di diritti e di doveri.Serve un patto sociale fra Cittadini, Medici e Operatori sanitari, Istituzioni. Serve una Deontologia condivisa.